
11 Feb CARBONARO DELL’ALASKA UN NERO “BIANCHISSIMO”
Un pesce nero? Ebbene per il carbonaro dell’Alaska vale il detto “l’apparenza inganna”. Infatti, a essere scura, è solamente la sua livrea che mostra un colore che va dal nero al grigio scuro, ma, in realtà, le sue carni sono bianchissime.
Tante “lettere maiuscole” per un pieno di benessere
A, B, D, DHA, EPA… eccole le lettere magiche da conoscere per apprezzare uno dei più straordinari pesci dell’Alaska. A è la vitamina che contribuisce alla salute della vista, alla crescita delle ossa, alle capacità riproduttive e a migliorare il sistema immunitario. B, o meglio B12, è essenziale per la produzione di globuli rossi e per mantenere sane le cellule nervose. D, così difficile da trovare nell’alimentazione quotidiana che ha un ruolo fondamentale nella frazione delle ossa e nella prevenzione delle malattie croniche. DHA e EPA sono preziosi acidi grassi, parte degli Omega 3, utili pere ridurre il rischio di infarto e non solo. Il DHA, grasso prevalente nel cervello e nel sistema nervoso centrale è addirittura in grado di influenzare positivamente lo sviluppo neurocognitivo!
Sostenibilità, un racconto di rispetto dei mari
In Alaska il senso di responsabilità nei confronti della sostenibilità ambientale è una priorità assoluta. Nel 1959 nasce la Costituzione con una legge che regolamenta la pesca, la più grande fonte di sostentamento del Paese. Viene tutelato l’ecosistema, definendo i limiti del pescato annuale per evitare inutili sprechi e garantire la riproduzione delle varie specie.
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