20 Apr QUELLO CHE (FORSE) NON SAPETE SUL SALMONE SELVAGGIO DELL’ALASKA
Il salmone selvaggio dell’Alaska
Il salmone è, da sempre, il re della tavola, soprattutto nelle occasioni cosiddette eleganti.
É un pesce che racchiude molte virtù e che offre una grande versatilità in cucina.
Ma se volete il top, il salmone selvaggio dell’Alaska è quanto di meglio possiate trovare. Nasce, vive e cresce nelle acque incontaminate del Pacifico e la sua alimentazione è assolutamente naturale.
Qual è la differenza tra il salmone selvaggio dell’Alaska e quello di allevamento?
Il salmone selvaggio dell’Alaska viene pescato in ambienti naturali e si nutre esclusivamente di ciò che offre il suo habitat, mentre a quello di allevamento, viene dato un mangime elaborato esclusivamente dalla mano dell’uomo.
Quali sono le differenze nutrizionali?
Proprio per il loro nutrimento così diverso le differenze tra selvaggio e allevamento sono significative.
Quello d’allevamento è più grasso e contiene oltre il 40% di calorie, inoltre non è esente da rischi di contaminazione. Il salmone selvaggio dell’Alaska è invece ricco di omega 3, acidi grassi a catena lunga che apportano grandi benefici persino alla salute del cuore e del cervello.
E’ naturale e sostenibile grazie alle rigorose leggi dello Stato.
Come riconoscerli dal colore?
Il selvaggio, grazie al suo nutrimento, si riconosce dal colore arancio o rosa molto intenso, colore dovuto anche alla astaxantina, molecola che si trova nelle alghe, nel plancton e nel krill oltre ad altri piccoli crostacei.
Quello d’allevamento è invece più pallido e opaco, e presenta le tipiche striature bianche.
Quante sono le specie di salmone selvaggio dell’Alaska?
Sono Cinque: King, o Reale, Keta, Coho, Sockeye, Rosa
Qual è la parte migliore del salmone selvaggio dell’Alaska?
La pancia, ovvero la più grossa tenera e profumata, perfetta per sashimi e ricette a crudo.
La parte posteriore invece ha meno grassi ed è adatta per cibi cotti, marinate o fritture.
Ricordate però che, se lo friggete, dovete cominciare dalla pelle finché non diventa croccante, quindi capovolgere, spegnere il fuoco e continuare così a fuoco spento.
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