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David McClellan

Rappresentante regionale dell’Alaska Seafood Marketing Institute

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IL LAVORO DEL PESCATORE IN ALASKA

IL LAVORO DEL PESCATORE IN ALASKA

Lavorare come pescatori, in Alaska, è una scelta che richiede molti sacrifici ma è anche un’attività molto ambita perché, in questo Paese, è un settore economico in crescita, una delle industrie più importanti.

LA RETRIBUZIONE DI UN PESCATORE DELL’ALASKA

Questo perché la pesca, in Alaska, è una vera eccellenza, tanto da essere riconosciuta come una delle poche al mondo sostenibile a livello ambientale oltre che perfettamente organizzata grazie alle rigorose leggi con cui è regolamentata dalla Costituzione dal 1959.
Naturalmente per lavorare come pescatore ci vuole prima di tutto passione ma anche impegno e consapevolezza perché la fatica si farà sentire.
D’altro canto, trattandosi di un lavoro stagionale (la pesca in Alaska va da maggio a ottobre circa) si può senz’altro dire che i compensi sono sicuramente adeguati così da permettere di vivere dignitosamente tutto l’anno. Si tratta di stipendi che, secondo esperienza e mansioni, possono arrivare anche a 6.000 $ al mese, vitto e alloggio compresi.

I RISCHI DI UN PESCATORE DELL’ALASKA

Molti, vista l’entità dei compensi che questo lavoro garantisce, si chiedono quanto sia pericoloso. Anche qui, la risposta dipende dalle mansioni. In particolare, i rischi di un certo rilievo sono legati alla pesca dei granchi che richiede preparazione, esperienza e una buona dose di coraggio. Un lavoro certamente ben pagato (pensate che si può arrivare a guadagnare anche 12.000 $ al mese!) ma, certamente, non alla portata di tutti. E’ un lavoro duro e con turni pesanti che possono durare anche diciotto ore al giorno con una permanenza a bordo che dura alcuni mesi in mare aperto in balìa di onde giganti!

UN LAVORO DURO

Se pensate che solo gli uomini siano in grado di affrontare tutto ciò ebbene dobbiamo smentirvi. A bordo non è insolito trovare anche figure femminili. Una donna famosa è Catherine Poulain che nel suo libro “Il Grande Marinaio” ha raccontato la sua decennale esperienza tra i pescatori dell’Alaska. A testimonianza del suo vissuto vi sono numerose foto che ritraggono un volto segnato duramente dalla fatica, una muscolatura da uomo e le mani piene di ferite. Dieci anni in cui ha sopportato il freddo, i turni di notte e in cui ha tenuto addosso vestiti bagnati per intere settimane. Ma, talmente innamorata del mare e della pesca da non abbandonare la faticosa vita.

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