29 Gen L’affumicatura del salmone
L’affumicatura del salmone si utilizza fin da tempi antichissimi, non solo per conservare il pesce ma anche per far risaltare il sapore di questo prodotto grazie al singolare aroma del fumo della legna di quercia e olmo.
Già in tempi lontani, l’abbondanza dei prodotti stagionali superava il fabbisogno di cacciatori e pescatori, e l’uomo dovette aguzzare l’ingegno per trovare sistemi diversi di conservazione degli alimenti.
In estate, il salmone arriva presso le coste dell’Alaska per poi risalire i fiumi fino alle zone dove depone le uova. Gli Inuit, che popolavano la costa Artica della Baia di Bristol fino al Demarcation Point, e i Tlingit, che si stabilirono nel sudest, basavano il loro sostentamento sulla pesca.
I Tlingit, così come altre tribù native dell’America del Nord, credevano che i salmoni Sockeye rappresentassero gli spiriti delle acque e ritenevano che questo pesce fosse come un popolo sacro che abitava gli oceani e viaggiava su canoe invisibili.
Dimostravano il loro rispetto verso il salmone con cantici, preghiere e cerimonie. Dopo aver pescato e mangiato un salmone, ne gettavano le spine nel mare affinché si trasformassero in nuovi pesci.
Spiacenti, il modulo di commento è chiuso in questo momento.